Visualizza Versione Completa : E' morta la Fallaci...
macedone
15-09-2006, 12:03
Anche se non sono stato sempre concorde con le sue idee, soprattutto le ultime, quando se ne và via un'intelligenza del genere è sempre una perdita per il genere umano.
*
Eh sì è vero. Personalmente invece mi trovavo bene con le sue ultime sparate; sapevano molto di provocazione ma almeno era una voce fuori dal coro.
PS: Macedone devi aggiornare la bandiera dell'Italia eh eh
Crash and Burn
15-09-2006, 12:17
Anche se molto raramente sono stato concorde con le sue idee, quando se ne và via un'intelligenza del genere è sempre una perdita per il genere umano.
*
Tanis Mezzelfo
15-09-2006, 12:25
*
Mi concedete di non essere affranto per la dipartita di questa "mente"????
RIP
Mr _Lellino
15-09-2006, 12:37
*
rui_papo_6
15-09-2006, 12:45
mi dispiace perché è morta una persona, questa è una cosa da cui non si può prescindere
il giudizio sulle sue idee è altra cosa ed esula da questo momento
Gilardino20
15-09-2006, 12:52
Mi concedete di non essere affranto per la dipartita di questa "mente"????
RIPCerto. Ognuno sente a suo modo e ha il diritto di provare i sentimenti che vuole :)
Personalmente non sono stato mai praticamente d'accordo con le due idee, ma di fronte ad una persona che muore "dispiace" sempre. Sia essa una persona famosa o non, simpatica o non..
*
Personalmente non sono stato mai praticamente d'accordo con le due idee,
beh, le sue idee hanno avuto una grande evoluzione...dai tempi di "Penelope alla guerra" a "Lettera ad un bambino mai nato" a "Un uomo", secondo me il suo libro più bello, fino ad arrivare a "Insciallah" e "La rabbia e l'orgoglio", il suo pensiero e il porsi di fronte al mondo è cambiato. Uno può ritrovarsi o meno con la Fallaci di un certo periodo ma è difficile dire di non essere mai stati d'accordo con le sue idee perchè hanno spaziato dall'anarchico all'intollerante reazionario... :rolleyes:
Gilardino20
15-09-2006, 13:06
beh, le sue idee hanno avuto una grande evoluzione...dai tempi di "Penelope alla guerra" a "Lettera ad un bambino mai nato" a "Un uomo", secondo me il suo libro più bello, fino ad arrivare a "Insciallah" e "La rabbia e l'orgoglio", il suo pensiero e il porsi di fronte al mondo è cambiato. Uno può ritrovarsi o meno con la Fallaci di un certo periodo ma è difficile dire di non essere mai stati d'accordo con le sue idee perchè hanno spaziato dall'anarchico all'intollerante reazionario... :rolleyes:Ho letto le sue opere, difatti ho dimenticato di aggiungere "recenti" ;)
Comunque non voglio disquisire qui riguardo le sue idee perchè sarebbe un discorso troppo lungo e inoppurtuno :sisi:
Concordo con quanto detto da Dario Fo.
Concordo con quanto detto da Dario Fo.
«Davanti alla morte è sempre un dispiacere, ma sul piano delle idee e del modo di concepire la politica resta un profondo disaccordo».
Gilardino20
15-09-2006, 13:52
Concordo con quanto detto da Dario Fo.Infatti..
lubacardica
15-09-2006, 13:57
«Davanti alla morte è sempre un dispiacere, ma sul piano delle idee e del modo di concepire la politica resta un profondo disaccordo».
*
lospezia
15-09-2006, 22:10
è morta una gran donna
rispetto e onore
mi dispiace perché è morta una persona, questa è una cosa da cui non si può prescindere
il giudizio sulle sue idee è altra cosa ed esula da questo momento
Quoto
*
Un saluto ad Oriana, una delle poche persone che aveva capito i rischi che corre l'Europa
francamdar
23-09-2006, 13:53
come sempre, di fronte alla perdita di una vita umana, qualunque essa sia, provo un senso di vuoto.
di Silvano Agosti:
E’ morta Oriana Fallaci. Sono andato a rileggermi quello che avevo scritto su di lei qualche mese fa:
“La lettura degli scritti di Oriana Fallaci produce in me quasi sempre un sentimento di tenerezza, nel percepire il suo pensiero che spesso procede tra logiche irreprensibili e emotività quasi convulse, con ondulazioni concentriche che sembrano avere come epicentro l’odio.
Odio razziale per capirci, visto che la giornalista racchiude nel pacco “Islam” alcune centinaia di milioni di esseri umani, alcune migliaia di culture, alcune centinaia di etnie, alcune decine di Stati.
L’imbarazzo che la sua scorrevole prosa produce, a lungo andare, è dovuto a quel suo fluttuare convulso tra certezze assolute e valutazioni sdegnate e rivela un forte dissidio con se stessa, una lontananza, forse incolmabile, dalla propria autentica grandezza.
Oggi, cara Oriana, non sono necessari contributi di aggressività e di avversione verso il terzo mondo, ma piuttosto consistenti riflessioni sul da farsi, su come rendere possibile l’incontro tra due culture apparentemente lontanissime.
Come è possibile all’alba del terzo millennio affidarsi a espressioni come quella che tu hai scritto “Il nostro primo nemico è il Corano, il libro che insegna a odiare.”
Visto che la Fallaci ultimamente aggrega il suo pensiero e le sue convinzioni, al pensiero e alle convinzioni di Papa Ratzinger, dovrebbe aver valore il messaggio più abissale espresso da Gesù Cristo “Ama il tuo nemico.”
Vera sfida di grandezza alla miseria della ferocia.
Se mi capitasse di rincontrarti, cara Oriana, ti chiederei perché non vesti il tuo talento di solidarietà e amorevolezza, invece che con la rigida corazza della rabbia e del risentimento.
--------------------------------
Ho incontrato Oriana Fallaci la prima volta nel 1973, in casa di Alessandro Panagoulis, ad Atene, quando ancora c’erano i Colonnelli, la feroce dittatura degli anni settanta.
Ero arrivato a casa di Panagoulis chiuso nel baule di un taxi che aveva fatto marcia indietro fino al garage per nascondermi alla vista di tre macchine della polizia che giravano continuamente intorno alla casa. Mi trovavo clandestinamente ad Atene appunto per realizzare un documentario su Alessandro, che da pochi giorni era uscito di prigione.
Insomma finalmente entro in casa e mi trovo di fronte all’esile figura dell’eroe greco. Mi torna alla memoria che questo ragazzo pallido, dallo sguardo già morto, è stato torturato per tre anni con una ferocia senza pari. Giaceva spesso nella sua cella, nudo, legato con fili elettrici e ogni qualche minuto veniva immessa una scarica che costringeva il suo corpo ad accartocciarsi. Ma lui riusciva a staccare con le unghie una scheggia di legno dalla panca e, intingendola nel proprio sangue, scriveva poesie contro i suoi torturatori sui muri della cella.
Insomma l’emozione era per me al culmine, quando ho sentito una donna che parlava in italiano al telefono.
Dopo aver consegnato le mie novantatre domande in greco a Panagoulis, mi sono avvicinato alla donna e le ho detto sorridendo
“Anche tu sei italiana?”
La donna mi guarda dall’alto in basso e, azzerando in me ogni emozione dice:”Mi dia del lei.“
Era Oriana Fallaci.
dal diario azzurro - www.silvanoagosti.com
Powered by vBulletin® Version 4.2.5 Copyright © 2024 vBulletin Solutions Inc. All rights reserved.