Dr_Velvet
22-01-2007, 02:57
guardando blob qualche tempo fa ho avuto l'occasione di ascoltare nuovamente questo discorso:
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo
viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro
dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di
altri,chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una
ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non
siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro
prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia
siamosempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle
proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici
affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato
anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo
proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che
risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è
buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo,
ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una
politica,beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della
democrazia.Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà
sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell'Ellade e che ogni
ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso,
la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la
nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così
Queste parole attribuite a Pericle sono recitate da Paolo Rossi (http://video.google.com/videoplay?docid=169572164424483610&q=paolo+rossi&pl=trueda) nello spettacolo teatrale "Il signor Rossi e la Costituzione".
Il comico era stato invitato alla trasmissione "Domenica In" nel 2003 (condotta quell'anno da Bonolis),ma i dirigenti rai ,venuti a sapere che Rossi aveva intenzione di leggere il discorso di Pericle ,posero il veto alla sua partecipazione.
Ora,secondo me,ci sarebbe da discutere su alcune cose:
1)prendendo in considerazione solo il testo,senza pensare all'autore dello stesso,si può dire che queste parole riassumono degnamente il concetto di democrazia?
2)Il fatto che l'autore sia Pericle,conferma o sminuisce il valore di questo discorso?Insomma,la figura di Pericle è coerente con le parole a lui attribuite?
3)Paolo Rossi è stato censurato oppure si è trattato solo di evitare una provocazione gratuita da parte di uno che dovrebbe fare il comico(si era in piena polemica post-Riot,la trasmissione della Guzzanti chiusa dalla dirigenza rai)?
4)un testo simile era davvero così in contrasto con la politica del governo di quel periodo?
voi direte: ma che minchia di questioni poni.
e io vi rispondo: e che minchia volete:asd: Sono le due di notte e di meglio non riesco a pensare.In realtà sono curioso di leggere le vostre opinioni.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo
viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro
dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di
altri,chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una
ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non
siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro
prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia
siamosempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle
proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici
affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato
anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo
proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che
risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è
buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo,
ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una
politica,beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della
democrazia.Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà
sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell'Ellade e che ogni
ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso,
la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la
nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così
Queste parole attribuite a Pericle sono recitate da Paolo Rossi (http://video.google.com/videoplay?docid=169572164424483610&q=paolo+rossi&pl=trueda) nello spettacolo teatrale "Il signor Rossi e la Costituzione".
Il comico era stato invitato alla trasmissione "Domenica In" nel 2003 (condotta quell'anno da Bonolis),ma i dirigenti rai ,venuti a sapere che Rossi aveva intenzione di leggere il discorso di Pericle ,posero il veto alla sua partecipazione.
Ora,secondo me,ci sarebbe da discutere su alcune cose:
1)prendendo in considerazione solo il testo,senza pensare all'autore dello stesso,si può dire che queste parole riassumono degnamente il concetto di democrazia?
2)Il fatto che l'autore sia Pericle,conferma o sminuisce il valore di questo discorso?Insomma,la figura di Pericle è coerente con le parole a lui attribuite?
3)Paolo Rossi è stato censurato oppure si è trattato solo di evitare una provocazione gratuita da parte di uno che dovrebbe fare il comico(si era in piena polemica post-Riot,la trasmissione della Guzzanti chiusa dalla dirigenza rai)?
4)un testo simile era davvero così in contrasto con la politica del governo di quel periodo?
voi direte: ma che minchia di questioni poni.
e io vi rispondo: e che minchia volete:asd: Sono le due di notte e di meglio non riesco a pensare.In realtà sono curioso di leggere le vostre opinioni.