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mirtino
15-01-2008, 13:38
Se avete stomaco forte e avete 10min per leggervi una cosa recentissima, buttate giù 'sto mattone.. a voi, poi crederci o meno.. ma penso che alcuni, spero pochi, ci si possano immedesimare.......


Mi chiamo Riccardo Caria, ho 26 anni e vivo a Cagliari. Venerdì 11
> gennaio 2008, come spesso accade, ho deciso assieme ad un amico (Mattia
> Sanna, 21 anni, di Cagliari anche lui) di andare al cinema. Una serata
> qualsiasi. Finita la proiezione, io è Mattia decidiamo di andare a
> mangiare qualcosa prima di tornare a casa, visto che il giorno dopo
> avremmo dovuto studiare. La scelta, come sempre, cade sulla pizzeria
> Tre Archi in viale Diaz, anche perché avevamo saputo che altri amici si
> trovavano in quella zona. Tutto ciò accadeva poco dopo le 23. Arrivati
> nel luogo stabilito, la macchina viene parcheggiata nel parcheggio
> della banca CIS. La stessa sera a Cagliari era in programma una
> manifestazione davanti alla casa del governatore Renato Soru, per i
> fatti legati ai rifiuti campani direzionati verso la Sardegna. Non
> possiamo non sentire gli schiamazzi, vedere il dispiegamento di auto
> della polizia, notare il fumo proveniente dalla collinetta di viale
> Bonaria (dove abita il governatore). Incuriositi, decidiamo di
> avvicinarci un poco e vedere cosa realmente stia accadendo.
> Attraversiamo il parcheggio, che come ogni cagliaritano sa bene è molto
> grande, e arriviamo all’inizio di viale Bonaria. Qui ci sono tanto
> altri giovani e non, esponenti del mondo politico sardo, giornalisti,
> mezzi della polizia, e quant’altro. In una via laterale si notano i
> cassonetti rovesciati. Un lacrimogeno viene sparato, si sentono le
> detonazioni delle bombe carta, arriva qualche petardo; il gas inizia a
> riversarsi verso noi, quindi ci allontaniamo. Bisogna tenere ben
> presente che dal luogo in cui ci trovavamo noi (ai piedi della
> collinetta) non si vede la casa del governatore, quindi è ben facile
> immaginare quanto distanti fossimo dall’abitazione, luogo dove erano in
> atti scontri fra teppisti e forze dell’ordine. Attraversiamo nuovamente
> il parcheggio della banca CIS e ci fermiamo sul marciapiede che si
> trova di fronte alla “Sicurezza Notturna”, quindi in viale Diaz; di
> fatto siamo all’ingresso del parcheggio. Li non era accaduto nulla,
> siamo molto lontani dagli scontri, non ci sono teppisti e nemmeno
> persone, eccezion fatta per tre giovani che poco dopo si avvicinano
> dalle nostre parti; sono una ragazza e due ragazzi. Restiamo li a
> guardare, increduli, allibiti per quanto stava accadendo, dal momento
> che a Cagliari una cosa simile mai l’avevamo vista. Passano circa dieci
> minuti, siamo tra le 23,30 e le 23,45: da viale Diaz direzione viale
> Poetto arriva un Land Rover corazzato della polizia, una camionetta
> bella capiente. Subito dopo vediamo arrivare uno schieramento di 10-15
> agenti in assetto antisommossa, quindi con casco, scudo e manganello.
> Mattia mi dice “Guarda, arriva la polizia in tenuta. Stanno andando a
> prendere i teppisti. Finalmente!”. Io ricordo di aver pensato che
> siccome li non era in atto alcuno scontro, probabilmente la camionetta
> era entrata all’ingresso del parcheggio per prelevare gli agenti e
> portarli verso gli scontri. Poi da li tutto è successo velocemente, è
> difficile anche spiegarlo a parole. Gli agenti hanno accelerato il
> passo e sono corsi verso uno dei ragazzi che si trovavano a pochi metri
> da noi, lo hanno afferrato e hanno iniziato a trascinarlo verso la
> camionetta dandogli delle manganellate molto forti. La ragazza si
> dispera e grida “No, lasciatelo! E’ il mio ragazzo, non ha fatto
> nulla!”. Tempo due secondi e gli agenti le sono addosso, riservandole
> lo stesso trattamento che avevano avuto pochi secondi prima col suo
> ragazzo. Contemporaneamente afferrano e picchiano anche il terzo
> ragazzo. Ripeto, tutto ciò è successo molto velocemente, quindi non c’è
> nemmeno stato il tempo di pensare. E infatti io sul momento non capivo
> cosa stesse accadendo, mi sembrava impossibile. Istintivamente ho
> alzato le braccia in aria per dimostrare che ero li con intenzioni
> pacifiche, non ero una minaccia e non avevo fatto nulla. Anzi, a dirla
> tutta ero li per mangiare una pizza! Ma ciò non è valso a niente, visto
> che sono stato afferrato per il collo da un agente molto più alto e più
> grosso di me. Prontamente gli ho detto “Non ho fatto niente, non ho
> fatto niente, non c’entro nulla, ho la macchina parcheggiata qui!”. Non
> è servito a niente, l’uomo mi ha colpito col manganello e trascinato
> via, anche se non facevo resistenza per non peggiorare le cose. In
> compenso ho ricevuto degli insulti dall’agente, e mi intimava con delle
> bestemmie di camminare. Trascinandomi mi sbatte contro un palo e
> continua a spingermi per farmi andare verso la camionetta. Sul momento
> ho pensato che forse volevano soltanto fare dei controlli, che non ci
> avrebbero fatto altro male se non avessimo opposto alcuna resistenza,
> ma sulla soglia della camionetta ho capito che non sarebbe affatto
> andata così: i ragazzi prelevati prima di me iniziano ad essere presi a
> calci e a manganellate sempre più forti e frequenti, vola anche qualche
> sberla. A me succede la stessa cosa, prendo botte un po’ dappertutto e
> in particolar modo nella schiena. Gli insulti continuano senza sosta.
> Cercavo di spiegare le mie ragione, ma non vengo ascoltato da nessuno;
> anzi, si inferociscono ancora di più, se è possibile. Veniamo fatti
> sedere e cerco di restare calmo. Mattia non è più con me, non riesco a
> vederlo, penso che forse è riuscito ad andare via. Io mi auguro che sia
> andata così. Ma poco dopo viene portato anche lui sul mezzo e posso
> distinguere chiaramente almeno 5 agenti che si accaniscono sulla sua
> schiena con calci e manganellate. Salta subito all’occhio l’espressione
> di dolore sul suo volto. Lo afferro prontamente per un braccio e lo
> faccio sedere dietro di me, per metterlo un po’ al riparo. Si fa largo
> intanto la voce disperata della ragazza, che implora gli agenti di
> smetterla con la violenza. Gli agenti chiedono al poliziotto a bordo di
> restare a fare la guardia a noi e lui risponde affermativamente. La
> ragazza continua ad implorare perché cessino le botte. Il poliziotto è
> un ragazzo, sembra il più umano di tutti, ci dice che adesso c’è lui
> qui con noi e non verremo più picchiati. In effetti non ricordo di
> averlo visto picchiarci neppure prima. Senza pensarci mi alzo in piedi
> e inizio a spiegare all’agente che noi siamo brave persone, siamo li
> solo per mangiare qualcosa e non c’entriamo assolutamente nulla con gli
> scontri, abbiamo la macchina parcheggiata li vicino e siamo li per
> quello. Ricordo anche di avergli detto che io non sono un contestatore
> delle forze dell’ordine, che se la sono presa con le persone sbagliate.
> L’agente allora risponde che quando ci sono simili disordini dobbiamo
> fuggire via. Io allora gli ripeto nuovamente che siamo li soltanto per
> mangiare, che gli scontri sono avvenuti molto lontano dal punto in cui
> noi ci trovavamo e lo invito a guardare tutti i locali e le pizzerie
> che in effetti ci sono in viale Diaz. L’ho fatto perché gli agenti
> avevano un accento tipicamente romanesco, quindi ipotizzavo che
> potessero non conoscere bene quella zona della città. A quel punto
> anche gli altri ragazzi iniziano a parlare con l’agente, francamente
> non ricordo nemmeno cosa si sono detti, ma suppongo le stesse cose che
> avevo già detto io, più o meno. Nel frattempo fuori dalla camionetta
> inizia ad arrivare della gente, probabilmente allibita da quanto stava
> accadendo. Un signore si avvicina al finestrino e chiede all’agente se
> quello che stava accadendo fosse giusto, che noi avevamo ragione, che
> dovevano lasciarci andare. Ma noi non avevamo ragione, non eravamo li
> per avere ragione di qualcosa, eravamo li semplicemente per mangiare.
> Sta di fatto che l’agente fa passare pochi minuti, dopodichè chiama i
> colleghi, gli dice che siamo bravi ragazzi e che è il caso di farci
> scendere e mandare via. Inizio allora a chiedermi “Ma come, non ci
> controllano neppure i documenti? Eppure essere caricati su un mezzo
> equivale ad un arresto! Ci hanno arrestati senza una ragione,
> malmenati, umiliati e neppure fanno un accertamento?!”. Lascio a voi le
> valutazioni circa i miei diritti violati o meno. Comunque sia, le porte
> della camionetta si aprono e veniamo fatti scendere. Ma non con i modi
> di chi ha preso un granchio, bensì con calci, ulteriori manganellate,
> urla, minacce, e bestemmie che devono essere arrivate fino alla vicina
> basilica. Siamo fuori, ci allontaniamo da li. Scambiamo due veloci
> chiacchiere con i nostri compagni di sventura, dopodichè fuggiamo a
> razzo da li. Mattia rimugina di non aver preso il numero di targa, ma
> onestamente era impossibile farlo in quel clima. In ogni caso era l’
> unica camionetta in giro, sarebbe facile identificare i responsabili.
> Ci dirigiamo all’ufficio denunce di via Nuoro e li troviamo un ragazzo
> con la testa spaccata da una manganellata, accompagnato da un amico.
> Ora non voglio sbilanciarmi, ma neppure con tutta la fantasia di
> questo mondo quel ragazzo poteva passare per un delinquente. La serata
> si conclude così, con me e Mattia che ancora non riusciamo ancora a
> mettere a fuoco un avvenimento troppo assurdo per essere vero. Noi
> picchiati dalla polizia. Solo un’ora prima avrei preso per pazzo
> chiunque potesse dire una cosa simile. Il giorno dopo andiamo al pronto
> soccorso per farci visitare. Li conosciamo un uomo che è stato
> picchiato per aver cercato difendere la moglie, che immobile e senza
> motivo alcuno stava venendo manganellata selvaggiamente dagli agenti.
> La sera abbiamo conosciuto la moglie, ed era più bassa ed esile di me,
> che non sono certo un colosso. Al pronto soccorso accertano il
> pestaggio. La prognosi di Mattia è di 2 giorni, la mia di 3. La sera
> abbiamo parlato con un giornalista dell’Unione Sarda e abbiamo
> raccontato i fatti. Oggi, domenica 13 gennaio, sono usciti i nostri
> nomi in un trafiletto, ma non viene certo ben spiegata la dinamica dei
> fatti. Ho come l’impressione che la stampa stia facendo molta
> confusione su questa faccenda, selezionando quali notizie riportare e
> quali no. Si sostiene ad esempio che gli agenti abbiano semplicemente
> fatto un cordone davanti alla casa del governatore, ma la mia vicenda
> dimostra senza alcun dubbio che questo è falso, visto che noi siamo
> stati picchiati molto lontano da li. Si sostiene anche che alcuni
> partiti abbiano incoraggiato i disordini, ma chiunque fosse li non
> poteva non notare che gli attacchi erano rivolti alle forze dell’
> ordine. I teppisti erano degli ultrà e non avevano intenzione di
> assaltare casa Soru, bensì creare disordine e cercare lo scontro delle
> forze dell’ordine. Cosa che avviene sia se si verifica una
> manifestazione di questo genere, sia se l’Italia vince i mondiali. Era
> poi ben facile individuare i teppisti: avevano il volto coperto,
> colpivano e fuggivano. Mi chiedo come le forze dell’ordine possano aver
> colpito in maniera così indiscriminata pur essendo abituate ai
> tafferugli da stadio, dove i teppisti si riconoscono senza troppa
> fatica. Mi pare abbastanza logico che i teppisti fossero quelli a volto
> coperto che scappavano e non quelli a volto scoperto che restavano
> immobili perché innocenti e per permettere agli agenti di svolgere al
> meglio il loro dovere. La contestazione violenta non ha avuto
> assolutamente nulla di politico, io ho visto e posso assicurare che era
> un classico fenomeno di ultrà, al quale siamo tristemente abituati. Il
> questore parla di un finanziamento ai teppisti. Io non voglio fare
> valutazioni politiche, non è questo il senso della mia testimonianza;
> ma mi chiedo quale sia il nome e il cognome del fantomatico
> finanziatore: ho visto coi miei occhi molti esponenti del centrodestra,
> alcuni con le mogli e non credo le avrebbero portate se avessero saputo
> cosa doveva accadere. Allo stesso modo è assurdo pensare che il
> finanziamento provenga dal centrosinistra, non avrebbe senso. Quindi
> chi? Forse il presidente Cellino voleva togliere di mezzo un
> personaggio più popolare di lui? O più semplicemente il questore non sa
> come giustificare quello che hanno fatto i suoi uomini? Questa
> testimonianza è fatta per farvi capire cosa veramente è successo
> venerdì notte. Certo, qualcuno dubiterà, qualcuno penserà che se la
> polizia mi ha fatto quello che mi ha fatto evidentemente me la devo
> essere cercata in qualche modo. Ma la verità è questa, le cose sono
> andate così ed è questo che dovrebbero dire i giornali e non fanno.
> Sono pronto a querelare la polizia e a combattere in tutte le sedi e in
> tutti i modi, non tanto per il pestaggio squadrista che ho subito, ma
> perché mi sento profondamente umiliato da questo abuso di potere,
> trattato come un teppista e mandato via a calci, calpestando in ogni
> modo la mia dignità. Il presidente Soru tira in ballo la solidarietà
> citando la costituzione. Dovrebbe però ricordarsi che la costituzione
> garantisce anche i diritti fondamentali dell’uomo e questi sono stati
> calpestati in un modo che fa invidia ad una dittatura. Non ce l’ho con
> i poliziotti, come ho detto sono sempre stato dalla loro parte e sono
> fermamente convinto che facciano il loro dovere eseguendo gli ordini.
> Il problema è chi questi ordini li impartisce. In linea di massima le
> disposizioni hanno carattere nazionale, poi a livello regionale si
> decide meglio come attuarle. Quindi se volete si può vedere un concorso
> di colpe tra poteri tanto facili da individuare che eviterò di citarli.
> Questa testimonianza spero abbia la massima diffusione in modo che
> tutti possano conoscere i fatti di quel venerdì. Non ci sono
> valutazioni politiche, non è nemmeno questione se sia giusto o no
> portare l'immondizia altrui in casa nostra. Il punto è che chi ci
> dovrebbe proteggere ci ha massacrato di botte senza una ragione. Non
> possono però tapparci la bocca e la diffusione via internet credo sia
> il metodo più efficace, quindi faccio affidamento su ognuno di voi,
> ringraziandovi anticipatamente.
>
> Riccardo Caria, noto Ricky.

aed1248
15-01-2008, 13:43
non ho letto, ma la cosa "fantastica" è che sia stato usato l'appellativo di ultras per idendificare i ragazzi cagliaritani che sono andati a protestare... ormai tutto il male del nostro paese è identificabile con il calcio e gli ultras...

mirtino
15-01-2008, 13:45
non ho letto, ma la cosa "fantastica" è che sia stato usato l'appellativo di ultras per idendificare i ragazzi cagliaritani che sono andati a protestare... ormai tutto il male del nostro paese è identificabile con il calcio e gli ultras...


quando vuoi.. però leggila... è triste...

MaD
15-01-2008, 13:46
Non so se sia vero o falso ma non faccio certo fatica a crederlo: ho visto di persona come funzionavano le cose intorno al G8 di Genova e non credo che sia cambiato molto da allora...

jokercico
15-01-2008, 13:50
bravo.

Calimar
15-01-2008, 13:54
io mi metto anche dalla parte dei poliziotti.... stai li, devi proteggere, ti prendi insulti, sassi, bombe carta, non puoi (potresti?) reagire, sai che se mai ti troverai da solo rischi la vita, e tutto per uno stipendio da fame.... forse la voglia di fare una distinzione, in pochi secondi, tra il bravo ragazzo che si trova li per caso, e il figlio di puttana teppista che gli lancia pietre e petardi addosso, non c'è molto...
resta il fatto che solo chi era presente, sa.

mirtino
15-01-2008, 14:08
"figli di puttana teppisti" come la vecchietta con i tifosi del MAN UTD sulle gradinate dell'olimpico... ricordi i servizi delle iene?? non puoi e non devi metterti a difenderli.. per il semplice fatto che sono mandati fuori incattiviti* e preparati a fare le porcate che vogliono perchè è il modo secondo chi GOVERNA di far capire alle persone che NON SI DEVE PROTESTARE!

*prima di uscire quelle bestie sono tenute in gabbia(caserme e questure varie) dalla mattina presto GIA' in assetto antisommossa... gli riempono di cazzate inutili sui casini che possono succedere (immaginate i poliziotti che vedono immagini stile "riabilitazione arancia-meccanica" con poliziotti feriti o sottoassedio..) quelle bestie escono incazzate e sopratutto impaurite.. e sono conseguenza NORMALE pestaggi indiscriminati.. poi, io se sbaglio qualcosa nel mio lavoro passo casini e il mio diretto superiore ne passa più di me, quando fanno casini "le istituzioni" nessuno ha mai delle responsabilità.. vedi Bassolino, questori vari, ministri che "fanno ridere" e rimangono a loro posto...

Calimar
15-01-2008, 15:46
"figli di puttana teppisti" come la vecchietta con i tifosi del MAN UTD sulle gradinate dell'olimpico... ricordi i servizi delle iene?? non puoi e non devi metterti a difenderli.. per il semplice fatto che sono mandati fuori incattiviti* e preparati a fare le porcate che vogliono perchè è il modo secondo chi GOVERNA di far capire alle persone che NON SI DEVE PROTESTARE!

i servizi delle iene non li ho visti... comunque mi son fatto 10 anni di curva, prima che la polizia reagisca ce ne passa ! ... e se vuoi, gli scontri li eviti tranquillamente....



prima di uscire quelle bestie sono tenute in gabbia(caserme e questure varie) dalla mattina presto
beh scusa ma per me le BESTIE sono altri...


(immaginate i poliziotti che vedono immagini stile "riabilitazione arancia-meccanica" con poliziotti feriti o sottoassedio..) [quote]
son scene purtroppo che abbiam visto tutti.... dove le forze dell'ordine sono sotto attacco da parte di vere Bestie.

[quote]
quelle bestie escono incazzate e sopratutto impaurite.. e sono conseguenza NORMALE pestaggi indiscriminati..

beh, è normale che abbiano paura, rischiano la vita...



poi, io se sbaglio qualcosa nel mio lavoro passo casini e il mio diretto superiore ne passa più di me, quando fanno casini "le istituzioni" nessuno ha mai delle responsabilità.. vedi Bassolino, questori vari, ministri che "fanno ridere" e rimangono a loro posto...

giustissimo.

Anche nelle forze dell'ordine ci son mele marce, questo è fuori dubbio... queste vanno colpite, ma non generalizziamo o non diciamo che in italia non si può protestare perchè non è vero....

lupennino
15-01-2008, 15:55
molta amarezza.

mirtino
15-01-2008, 16:05
Anche nelle forze dell'ordine ci son mele marce, questo è fuori dubbio... queste vanno colpite, ma non generalizziamo o non diciamo che in italia non si può protestare perchè non è vero....

dici cose sensate e ragionando con calma.. ma con tutto quello che m han detto chi è era li e sopratutto leggendo quella lettera mi è salito il sangue al cervello e sto scrivendo di conseguenza..:no:

Bloppo
15-01-2008, 18:57
La colpa è sia dei teppisti (che ragionano col "cervello" di un' ameba...con tutto il rispetto per le amebe), che delle istituzioni (che se ne lavano le mani vergognosamente e non fanno nulla per prendere decisioni e provvedimenti chiari), che di tutti quei poliziotti che abusano del loro potere (ragionando come delle galline, non distinguendo clamorosamente una donna esile da un teppista [ :mad: ] e facendosi manovrare facilmente come se fossero delle marionette...ah, ma tanto non ce l' hanno un cervello per ragionare).
Fortunatamente non tutti i poliziotti, carabinieri ecc. sono così...anzi, quelli probabilmente rappresentano la minoranza...poi da parte mia conosco un carabiniere che è un bravissimo ragazzo.
Cmq concordo con Mirtino: leggendo queste cose è facile che ti salga il sangue nel cervello.

MaD
15-01-2008, 19:48
Mi pare assodato che ovunque ci sono delle mele marce: ci sono manifestazioni che si trasformano in scontri perche' esistono mele marce, ci sono tifoserie che vengono definite violente perche' esistono mele marce e così pure esistono pure nelle forze dell'ordine.
La cosa che mi schifa e' che io non sono rappresentato dagli ultra' ma, come cittadino, sono rappresentato dalla polizia e la pressoche' totale impunita' di cui godono le forze dell'ordine, anche coloro che sbagliano, mi preoccupa.

Dr_Velvet
15-01-2008, 22:37
ci si può fare qualsiasi idea di questo racconto.

Credo comunque che il titolo di questo topic sia una gran cagata.

smargiasassi
15-01-2008, 23:28
Mi pare assodato che ovunque ci sono delle mele marce: ci sono manifestazioni che si trasformano in scontri perche' esistono mele marce, ci sono tifoserie che vengono definite violente perche' esistono mele marce e così pure esistono pure nelle forze dell'ordine.
La cosa che mi schifa e' che io non sono rappresentato dagli ultra' ma, come cittadino, sono rappresentato dalla polizia e la pressoche' totale impunita' di cui godono le forze dell'ordine, anche coloro che sbagliano, mi preoccupa.

sacrosanta (amarissima) verità!

mirtino
16-01-2008, 01:39
ci si può fare qualsiasi idea di questo racconto.

Credo comunque che il titolo di questo topic sia una gran cagata.

Perchè non ti piace quella canzoncina?? A me un casino...

bellin1
16-01-2008, 13:12
vergognoso. E Non faccio fatica a crederci.

teppic
16-01-2008, 14:02
Effettivamente il titolo lo trovo di pessimo gusto, quindi lo rinomino.

kekko
16-01-2008, 14:49
che schifo.......

è sempre così, comunque, quando pensi che si sia già toccato il fondo, succede sempre qualcosa che ti fa ricredere, e pensare.....almeno in italia :sisi: