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Visualizza Versione Completa : Lotta al consumismo ?



Calimar
18-12-2008, 16:01
http://video.google.com/videoplay?docid=-2138416794381091301

mi han linkato questo video e l'ho trovato interessante (anche se un po' lungo :p )...

Commenti ? ;)

papclems
18-12-2008, 16:31
c'è un trailer ?

:suspi:

goldrake11
18-12-2008, 17:23
c'è un trailer ?

:suspi:

:asd::asd::asd:

Calimar
18-12-2008, 17:29
c'è un trailer ?

:suspi:

no :mazza:

variac
18-12-2008, 17:33
In effetti è un pò lunghetto, tante delle cose sono vere e tante di queste le sappiamo ma non ci pensiamo mai.
Soltanto un pò di cose mi paiono esagerate, non capisco mai perchè sti generi di messaggi non indichino una via da seguire giusta invece che esagerare.

francamdar
18-12-2008, 19:13
Secondo Andrew Simmons del News Economics Foundation, al pianeta rimangono soltanto cento mesi se vogliamo avere una probabilità molto ragionevole di evitare un cambiamento climatico fuori controllo.

Il precedente capo scientifico del governo britannico, Sir David King, ha dichiarato che accettando un completo accordo globale per mantenere i livelli di anidride carbonica (CO2), presente nell’atmosfera, al di sotto di 450 parti per milione (ppm), esiste una probabilità del 50% che le temperature aumentino di oltre 2°C e del 20% che salgano di oltre 3,5°C.

«La mia percezione è che se arriviamo ad un aumento di 4°C è molto probabile che si cominci a vedere un incremento senza controllo» ha detto King.

Stabilendo dei valori approssimativi, l’atmosfera è arrivata a contenere 275 ppm di CO2.

Attualmente, il pianeta ne ha 387 ppm e questa cifra aumenta quasi di 2 ppm ogni anno. È il valore più alto registrato nella storia del nostro pianeta.
«Se l’umanità vuole preservare un pianeta simile a quello in cui si svilupparono le civiltà e in cui la vita sulla Terra si è adattata, l’evidenza paleoclimatica e il cambiamento climatico in corso consigliano di ridurre la CO2 dai suoi attuali 385 ppm a un massimo di 350 ppm» (James Hansen della NASA, primo scienziato che diede informazioni sul cambiamento climatico quasi vent’anni fa).

E ciò forse anche senza tener conto dell’NF3 [trifuoruro di azoto] (prodotto dalla fabbricazione di televisori a schermo piatto), un gas con effetto serra più potente della CO2 (come lo sono il metano, i CFC, l’SF6, ecc…).

Recentemente Michael Pather e la sua squadra hanno messo in guardia circa un aggiornamento dei loro calcoli realizzato per l’IPCC , secondo cui l’NF3 (gas non incluso nel Protocollo di Kyoto) sta aumentando la sua presenza nell’atmosfera e potrebbe divenire una causa significativa di alterazione radioattiva.

Con l’attuale ritmo di deforestazione, tutte le foreste tropicali sul globo saranno estinte nel 2090. E un modello sostiene che all’Amazzonia rimangono 50 anni e che più del 50% della Foresta della Papua-Nuova Guinea (la terza più grande del mondo) può consumarsi entro il 2021.

Il deserto del Sahara avanza con una velocità di 45 km all’anno. In Nigeria, il deserto invade centinaia di chilometri quadrati all’anno.

In Spagna, la siccità estrema minaccia il 37% del territorio nazionale e il Governo ci impiega cinque anni per approvare il Programma di Azione Nazionale di Lotta contro la Desertificazione (e questo senza un budget), iniziativa che dal 2003 era nelle mani dell’esecutivo, quando la siccità metteva in pericolo il 31% della superficie nazionale. Oggi, come dicevo, il rischio è al 37%.

L’acidificazione degli oceani è fuori da ogni discussione. Questi assorbono l’incremento di CO2, danneggiando il loro pH. La NASA ha fornito il dato che nel nord dell’Oceano Pacifico le concentrazioni di fitoplancton, produttore di ossigeno, sono più basse del 30% rispetto agli anni ottanta.

La massa vegetale del pianeta era almeno due volte quella attuale, pertanto le fonti di produzione di ossigeno a livello globale sono state ridotte di un 50%. E i grandi filtranti oceanici diminuiscono il loro rendimento a tappe forzate.

Il riscaldamento globale ha aperto la rotta marittima che circonda il Polo Nord. Gli esperti parlano di un Artide completamente libero dal ghiaccio tra il 2030 e il 2050. Per Carlos Duarte, presidente della società americana di Oceanografia e regista delle campagne del CSIC nell’Artide, i passaggi potrebbero diventare “mare blu” d’estate soltanto tra un decennio. Duarte assicura che il cambiamento climatico ha portato l’Artide in “una spirale negativa irreversibile”. “Si è perso lo storico manto di ghiaccio, antico migliaia di anni, che non si recupererà più”, assicura Duarte. Questo manto aveva svariati metri di spessore e al suo posto ora c’è un sottile manto di appena qualche centimetro.

Al Polo Nord, la perdita di ghiaccio ha raggiunto un record la scorsa estate; la sua superficie si è ridotta a 4,2 milioni di chilometri quadrati. Quest’estate 2008 sembra che stia causando meno disastri, nonostante il fatto che il 10 agosto, il ghiaccio occupasse 6,5 milioni di chilometri quadrati, e avesse perso milioni di chilometri soltanto in un mese, secondo il NSDIC (Centro Nazionale per la Neve e il Ghiaccio di Boulder).

Ma di fronte a questi dati nel Polo Nord, che sono tragici per quasi tutti i cittadini del pianeta, i nostri commercianti globali e i loro governi hanno un comportamento molto positivo; lo scorso maggio, i rappresentanti dei governi degli USA e del Canada si sono riuniti in un vertice con Danimarca, Norvegia e Russia per trattare un’eventuale ripartizione che si pensa molto vantaggiosa. Il disgelo facilita l’accesso a enormi giacimenti vergini di gas e petrolio, così come rotte commerciali per l’Artide che porteranno sostanziosi benefici.

Questi dati, connessi con quelli dei grandi nuclei urbani, hanno conseguenze sulla salute umana di milioni di cittadini in tutto il mondo, a causa di una diminuzione del 50% di ossigeno disponibile che stanno sperimentando le grandi città nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo.

Poco tempo fa le Nazioni Unite hanno riconosciuto il cambiamento climatico come un argomento di maggiore importanza rispetto ai diritti umani. Ciò dimostra la rilevanza che questo tema ha raggiunto nelle sfere internazionali, ma non perché lo dicono gli alti Commissari e Dirigenti delle Nazioni Unite con i loro salari elevati, grandi auto sanguisughe di benzina, numerosi voli emissari di CO2 (un volo regolare di andata e ritorno a Santiago del Cile dalla Spagna emette più di sei tonnellate di CO2 per passeggero, per fare un esempio), o trattamenti del corpo diplomatico con carissimi soggiorni (tutto ciò pagato con soldi pubblici) e un dettagliato eccetera, ma perché lo dicono i 25 milioni di rifugiati climatici che si calcolano esistano oggi. Non dimentichiamo che al presente – e non tra due o tre decenni – sono una realtà devastanti inondazioni, siccità, fame, piaghe, malattie e spostamenti obbligati dovuti ad avvenimenti climatici.

E il livello di decisioni che queste istituzioni stanno prendendo di fronte ai disastri ambientali è semplicemente ridicolo. Da allora nulla corrisponde a tutta l’ostentazione di grandi dichiarazioni, di importantissimi incontri di alto livello e di un'infinita vetrina, che certamente non vengono gratis né economicamente né ecologicamente parlando.

Nella problematica del clima, l’industria politica e mediatica dirigono l’attenzione verso le persone, generando tra i cittadini sensi di colpa e responsabilità in contraddizione all’irresponsabilità degli agenti energetici, industriali e politici. Per volume, negligenza e affari, sono gli autentici leader del maltrattamento atmosferico.

Sorgono iniziative, fortunatamente rifiutate per il momento, come quella di un gruppo di parlamentari del Regno Unito che hanno proposto una tessera a punti mediante la quale sarebbero sanzionati i cittadini che oltrepassassero un limite di emissioni prestabilito.

Ed effettivamente come segnala Raquel Montón, responsabile della campagna di Cambiamento Climatico di Greenpeace, [I]«non è una questione di caricare sulle spalle dei cittadini tutta la responsabilità delle emissioni che si generano con la produzione e consumo di beni o di energia. E in più, che io possa andare al lavoro a piedi o con trasporto pubblico non inquinante e così ridurre le tracce di carbonio non dipende soltanto da me, ma da amministrazioni e imprese che devono mettere i mezzi perché io lo possa fare», «per ogni grammo di emissione per abitante c’è un cementificio, un fabbricante di mangimi, una cartiera o un’impresa di allevamento. Se questi riducessero le loro tracce di carbonio, ridurebbero anche quelle del cittadino».

Continuano a consegnare foreste vergini alle imprese, privatizzando aree protette e zone ecologicamente fragili, aumentando i benefici per l’industria e gli inquinatori. L’industria pubblicitaria continua ad alimentare giornalmente i modelli di consumo e disequilibrio vitale sia nei Paesi divoratori d’energia sia in quelli che aspirano ad aumentare i loro tassi di CO2. Sono i cittadini che decidono questi modelli di persuasione? Ovviamente no. Si permette a qualche politico di andare in tv a parlare di tasse ai grandi profitti delle compagnie energetiche? No.

I giri di Madonna producono 440 tonnellate di CO2 in quattro mesi e quelli dei Red Hot Chili Peppers 220 tonnellate in mezzo anno, principalmente derivate dalle emissioni dei loro viaggi in aerei privati. Ciononostante, esistono canali specifici di tv dedicati alla musica, la cui finalità fondamentale è quella di trasmettere ai giovani questo modello di ozio. Inquini quello che inquini: dà soldi e questi vogliono soldi a qualunque costo.

Il consumo di energia per la casa, quello che produciamo noi esseri umani per avere un po’ di comfort (non per lucro) dopo secoli di sviluppo è responsabile soltanto del 27% delle emissioni di CO2. Questo 27% che vogliono convertire nel motore del disastro non è il restante 73%, proveniente da una dinamica energetica di un bruciare combustibili fossili che tecnologicamente è da decenni che è obsoleta e che avrebbe potuto essere sostituita già da molto tempo.

Questo 27% è metabolizzato dal nostro ecosistema vivente senza alcun tipo di danno o costo paragonato a ciò che stiamo vivendo.

A questo proposito il Massachusetts Institute of Tecnology (MIT) ce l’ha fatta con la rottura della molecola dell’acqua, che ha bisogno di una minor energia di quella fornita successivamente dall’idrogeno. Secondo ciò che hanno pubblicato su Science, Daniel Nocera e Matthew Kanan hanno scoperto un sistema che ne facilita il processo. Si tratta di aggiungere dei catalizzatori (sostanzialmente, fosfati, una sostanza abbondante sulla Terra, e cobalto) all’acqua prima di applicare degli elettrodi per romperla (è quello che si conosce come “elettrolisi”). Così, la reazione chimica risulta energeticamente favorevole: si consuma di meno a ottenere l’idrogeno che a bruciarlo. Inoltre, affinché tutto sia più pulito, hanno utilizzato energia solare per l’elettrolisi. In questo modo, tutto il ciclo diventa un processo più pulito e meno inquinante.

Sono i cittadini che stanno decidendo il ritardo che si sta producendo per interesse economico dei capi malati del petrolio sull’introduzione di una fonte di energia molto più pulita come l’idrogeno? Ovviamente no.

Sorprendentemente e cinicamente, in materia di idrogeno tutto si scoprirà tra tre anni. Quando molti danni ambientali sono annunciati dai principali esperti come irreversibili.

Il pericoloso scenario che si sta disegnando non ha i cittadini come principali responsabili, ma grandi proprietari internazionali e un sottogruppo politico che protegge e ammortizza le reazioni pubbliche che stanno sorgendo in tutto il mondo.

È importante che il cittadino democratico (colui che vede ridotta la sua partecipazione politica a una presenza alle urne con una media di sedici occasioni in vita sua. Sedici occasioni in tutta la vita) non permetta che gli stravolgano le cose in questa materia. Qui c’è una percentuale minima della popolazione, una elite che non è elite, la quale più che mai sta mostrando il tipo di sottoprodotto con cui sono fabbricati.

E tale è quel sottoprodotto con cui sono fabbricati che il suddetto scenario che si avvicina lentamente è interpretato come una straordinaria opportunità di affari in un settore come quello agricolo, che umanamente dovrebbe suscitare certe sensibilità. Con un futuro clima avverso e un’alimentazione mondiale danneggiata (a un livello molto al di sopra di quello attuale) si preparano il terreno.

Decodificato già il genoma del riso da parte della Compagnia Syngenta, l’immensa maggioranza delle licenze dello stesso saranno in possesso soltanto di alcune multinazionali. La Monsanto è riuscita a posizionarsi come la compagnia internazionale che è proprietaria del maggiore monopolio di sementi nella storia dell’agricoltura. È, a sua volta, padrona dell’80% degli agrotransgenici esistenti, come la maggior firma globale di molte varietà di sementi, controllando con la Syngenta e la Dupont-Pioneer il 47% del mercato internazionale di sementi commerciali.

Prendono posizione mentre favoriscono una crisi climatica che sperano apporti loro grandi guadagni.

Questo lasciar passare gli anni in un apparente clima di normalità e “non fare niente” orchestrato da organismi internazionali sia pubblici che privati senza dubbio si interromperà secondo le previsioni.

Un’importante interruzione abbiamo potuto sperimentarla in Europa nell’estate del 2003 in cui:

in Francia morirono 14802 persone tra l’1 e il 15 agosto. Ospedali colmi. Dimissioni del direttore generale della sanità, Lucien Abenhaïm. Il presidente della Repubblica, Jacques Chirac, pronunciò dichiarazioni sulla situazione dopo la fine della crisi, quando tornò dalle vacanze. Negò la responsabilità dell’esecutivo nella tragedia e colpevolizzò i cittadini per mancanza di solidarietà. Il mondo medico rispose in forma generale rifiutando la sua semplificazione e la mancanza di responsabilità;
in Spagna, il Centro Nacional de Epidemología constatò la morte di circa 6500 persone, attribuibile al caldo;
n Portogallo, si calcola che l’onda di calore provocò la morte di 1316 persone tra gli ultimi giorni di luglio e il 12 agosto;
in Italia, il numero di morti, annunciato dall’Istituto di Statistica il 27 giugno 2005, fu di oltre 20 mila tra giugno e settembre 2003.

Gli effetti della siccità che accompagnarono quest’onda di calore colpirono 100 milioni di europei.

Dopo tutto ciò, le autorità raccomandarono l’uso di aria condizionata e le vendite di questi apparecchi si impennarono in tutta Europa (insieme alle emissioni di CO2 che provocano).

Nelle prossime “interruzioni climatiche”, corporazioni e politici, come se non avessero nulla a che vedere con la problematica, si comporteranno da pompieri in un incendio di cui essi sono i principali piromani. Annunceranno misure inopportune e, come Chirac, responsabilizzeranno i cittadini mentre essi guadagnano tutti i soldi che possono guadagnare, inquinando con questi tutto ciò che possono inquinare.

È altamente raccomandabile che i cittadini rispondano quanto prima.

Juan Luís Rodríguez è psicologo, specialista in Psicologia Clinica e della Salute. Ex consulente nei Gabinetti del Consiglio per gli Affari Sociali e di quello per l’Uguaglianza e il Benestare Sociale della Giunta dell’Andalusia. Collaboratore di Attac Sevilla, e articolista nei mezzi digitali indipendenti.


Traduzione di SABRINA VECCHIARELLI

Fonti:

- Hansen, James, et al. Target Atmospheric CO2: Where Should Humanity Aim? Submitted April 7, 2008. NASA climate scientist James Hansen's paper about the 350ppm target.
- Hansen, James, et al. Target Atmospheric CO2: Supporting Material. Submitted April 7, 2008.
- http://www.agu.org/pubs/crossref/2008/2008GL034542.shtml
- http://ukpress.google.com/article/ALeqM5g8SJWmcfItpFiGY9psP3taAQT_uA
- http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/1406567.stm
- http://www.dailymail.co.uk/news/worldnews/article-1023590/Worlds-largest-rain-forest-disappear-years.html
- http://www.yubanet.com/cgi-bin/artman/exec/view.cgi/31/62235
- http://www.unep.org/geo/GDOutlook/
- http://www.gsfc.nasa.gov/topstory/20020801plankton.html
- http://www.elpais.com/articulo/sociedad/desierto/avanza/Espana/elpepisoc/20080820elpepisoc_3/Tes
- http://www.elpais.com/articulo/sociedad/calentamiento/abre/ruta/maritima/bordea/Polo/Norte/elpepisoc/20080821elpepisoc_2/Tes
- http://www.elpais.com/articulo/sociedad/huella/CO2/nos/averguenza/elpepisoc/20080821elpepisoc_1/Tes
- http://www.elpais.com/articulo/sociedad/cerca/hidrogeno/combustible/elpepisoc/20080812elpepisoc_4/Tes
- http://es.wikipedia.org/wiki/Ola_de_calor_europea_de_2003


vedete voi....

Diablix
18-12-2008, 20:06
non capisco mai perchè sti generi di messaggi non indichino una via da seguire giusta invece che esagerare.

Perchè non la sanno neanche loro? ;)

variac
18-12-2008, 22:59
Beh mi riferivo a una vasta gamma di messaggi.

Faccio un esempio lampo: risparmio dell'acqua potabile.

La maggior parte di noi spreca acqua a gogo. Un messaggio serio sarebbe, fatti una doccia veloce, fatti la barba senza l'acqua corrente ma mettila nel lavandino, lava i piatti in una certa maniera. Insomma cose del genere. Che paiono cavolate ma se tutti l'applicassimo sarebbe una bella cosa.

Messaggio che danno loro: ho sentito cose allucinanti tipo la stessa acqua la misuri che la prendi la usi 2 o 3 volte che la barba te la fai ogni 3 mesi insomma... sono cose da seguire solo se siamo in Waterworld o Mad Max. Un messaggio del genere di certo non spinge nessuno a risparmiare acqua.

E così anche per il resto.

Calimar
19-12-2008, 11:05
Faccio un esempio lampo: risparmio dell'acqua potabile.

La maggior parte di noi spreca acqua a gogo. Un messaggio serio sarebbe, fatti una doccia veloce, fatti la barba senza l'acqua corrente ma mettila nel lavandino, lava i piatti in una certa maniera. Insomma cose del genere. Che paiono cavolate ma se tutti l'applicassimo sarebbe una bella cosa.

Messaggio che danno loro: ho sentito cose allucinanti tipo la stessa acqua la misuri che la prendi la usi 2 o 3 volte che la barba te la fai ogni 3 mesi insomma... sono cose da seguire solo se siamo in Waterworld o Mad Max. Un messaggio del genere di certo non spinge nessuno a risparmiare acqua.

E così anche per il resto.

questo non l'ha detto, dai... :rolleyes:


però ha detto cose molto giuste sulla moda, sull'obsolescenza reale e percepita; ecco, quello penso che sia un messaggio valido e alla portata di tutti... e che dovrebbe essere divulgato ....

papclems
19-12-2008, 11:32
senza che supero il 3° minuto che ha detto sulla moda e l'obsolescenza?

Crash and Burn
19-12-2008, 11:56
senza che supero il 3° minuto che ha detto sulla moda e l'obsolescenza?

sostanzialmente che siamo schiavi della pubblicità :p

Più nel dettaglio che siamo vittima di 2 tipi di obsolescenza quella reale e quella percepita

per quella reale porta l'esempio dei PC, in cui dopo 2 anni il tuo computer è sostanzialmente obsoleto e se lo vuoi aggiornare sei impossibilitato perchè nei 2 anni hanno modificato attacchi e forme dei processori, quindi dovresti cambiare scheda madre+processore (+ altre cose aggiungo io) e diventa più comodo sostituire direttamente il pc

per quella percepita invece calca la mano sulla moda e sulla pubblicità, sui tacchi delle scarpe da donna (un anno a punta, un anno più doppi) e sui monitor o tv (a tubo catodico piuttosto che piatti ed eleganti).

Calimar
19-12-2008, 12:08
fai così, sentiti dal minuto 11.30 a... boh, quanto vuoi :D

variac
19-12-2008, 12:38
questo non l'ha detto, dai... :rolleyes:


però ha detto cose molto giuste sulla moda, sull'obsolescenza reale e percepita; ecco, quello penso che sia un messaggio valido e alla portata di tutti... e che dovrebbe essere divulgato ....

Non ho detto che aveva detto quello... ho detto che lo stile era di quello stampo, che ultimamente se ne vedono in giro molti di questi format.

Prendendo anche il discorso della moda citato qualche post più sù, mi pare proprio esagerato. Oltre che nel concetto pure nella rappresentazione grafica (tipo di quella coi tacchi + spessi che la sbeggeggiano). Anche il discorso che nessuno ha fatto studi di come è più salutare portare il tacco... cioè mi pare di voler proprio esagerare. Poi boh... sarà che vivo in una realtà diversa ma tutto sto subordinamento alla pubblicità non lo vedo.

Crash and Burn
19-12-2008, 12:45
Non ho detto che aveva detto quello... ho detto che lo stile era di quello stampo, che ultimamente se ne vedono in giro molti di questi format.

Prendendo anche il discorso della moda citato qualche post più sù, mi pare proprio esagerato. Poi boh... sarà che vivo in una realtà diversa ma tutto sto subordinamento alla pubblicità non lo vedo.

beh...devi anche considerare che il video è americano, realizzato sul modello americano (ammesso che si possa parlare di modello americano) e soprattutto rivolto al popolo americano in primis.

E lì la realtà non è molto distante da quanto descritto.

Anche io se lo paragono alla realtà italiana lo trovo leggermente forzato (ma nemmeno troppo)...però è assolutamente quello che succede negli USA.

Non più tardi di 2 mesi fa sono stato negli USA e mi ha sorpreso enormemente COME ti trattano le pubblicità...non fanno altro che dirti fai schifo, sei grasso, sei vecchio, sei senza capelli, sei vestito malissimo, i tuoi amici si vergognano di te ecc. ecc.
E' la nuova (nemmeno tanto) frontiera della pubblicità...ti spinge a sentirti in colpa e inadeguato e poi ti dice cosa devi comprare per migliorare la tua immagine sociale.

variac
19-12-2008, 13:47
Ah beh, se parliamo d'america io non ne so molto perchè non ci sono ancora stato e mi fido di quello che dici.

soullessguy
19-12-2008, 18:59
Il video non l'ho ancora visto, lo farò sicuramente più tardi, ma l'argomento è molto interessante...è vero che molte aziende creano prodotti con una "obsolescenza programmata", soprattutto in campo tecnologico...esempio banalissimo: si produce un cellulare, dopo 2 mesi fanno uscire lo stesso prodotto che in più ha la videocamera, dopo 2 mesi lo stesso che ha qualche giochino in più o non se che altra cazzata. Ora vi sembrerà esagerato, ma state sicuri che c'è qualcuno che nell'arco di 6 mesi quel telefonino l'avrà cambiato 3 volte. Che bisogno c'era di fare tutto questo? Viviamo in una società consumistica e del "finto" benessere...e la pubblicità è promotrice di questi fenomeni. Ora io sarò un caso limite, ma avendo una concezione per cui un telefonino mi serve esclusivamente per chiamare/essere chiamato e al limite mandare qualche sms, ho lo stesso cellulare da 4/5 anni. Una volta l'ho perso, un'altra me l'hanno rubato, e ho ricomprato sempre lo stesso che ora, se lo qualcuno lo vende ancora, non costerà più di 40€. Funziona benissimo! Invece c'è gente che letteralmente muore di fame ma compra il telefonino nuovo, il televisore al plasma, l'i-phone ecc ecc...questi saranno stupidi ok, ma non potete negare che la pubblicità e il modello di società in cui viviamo hanno un enorme peso in un processo del genere. Di cose da dire ce ne sarebbero tante, ma non avendo ancora visto il filmato non so se andrei OT...ultimamente ho letto un bel saggio di Latouche (http://it.wikipedia.org/wiki/Serge_Latouche), anche se un pò pesante e a tratti troppo tecnico, sulla decrescita (http://it.wikipedia.org/wiki/Decrescita). La soluzione che propone è, come lui stesso sostiente, "un'utopia concreta", a tratti irrealizzabile...ma mi ha aperto gli occhi su tantissime cose di cui si sente pochissimo parlare, su come il consumismo e il mercato sfrenato degli ultimi tempi porterebbero in non molti anni alla distruzione dell'ecosistema del nostro pianeta.

Kira
19-12-2008, 20:13
(...) Ora io sarò un caso limite, ma avendo una concezione per cui un telefonino mi serve esclusivamente per chiamare/essere chiamato e al limite mandare qualche sms, ho lo stesso cellulare da 4/5 anni. Una volta l'ho perso, un'altra me l'hanno rubato, e ho ricomprato sempre lo stesso che ora, se lo qualcuno lo vende ancora, non costerà più di 40€. Funziona benissimo! (...)
Non sei un caso limite... è che o ne siamo in pochi, o non ci facciamo sentire abbastanza. O, molto più probabilmente, non abbiamo i mezzi per farci sentire.

A febbraio ho cambiato pc, quello vecchio l'avevo dal 1999 (un pentium III con 448 MB di RAM che vi assicuro che ancora fa la sua porca figura) ... dal 2002 ho i miei due fidi Nokia 3330, di cui ne uso uno e l'altro lo tengo per "riserva" oppure lo usano i miei quando gli serve ;)

Tra l'altro ho notato, dopo aver visto il video, che in camera ho un bel po' di "spazzatura" ... ma non inquino perché ci sono affezionato e non riesco a buttarla! :asd: Se non altro non ne compro di nuova... :p

papclems
19-12-2008, 21:18
io pure il cell è lo stesso da anni.

e di comprare con me stan freschi, se spendo qualcosa è giusto per mangiare :D

Stepax
20-12-2008, 13:17
Perchè non la sanno neanche loro? ;)

Perchè puoi incazzarti quanto vuoi tanto chi comanda ha come unico scopo la ricchezza personale e poi parla di questioni morali?